LIBERA
Loggia del Capitaniato
Loggia del Capitaniato
LIBERA
di
Monica Marioni
per
Donna chiama Donna
a cura di
Maria Rosa Sossai
Dal 15 al 24 Marzo 2024 la Loggia del Capitaniato, in piazza Dei Signori, Vicenza, ospiterà LIBERA, installazione video site - specific dell’artista Monica Marioni.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Associazione Donna chiama Donna di Vicenza, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Vicenza.
L’azione artistica prevede due momenti: Il giorno 8 Marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna, dalle 10.30 alle 13.30, centinaia di palloncini saranno donati ai passanti nei pressi della Loggia: ogni palloncino recherà un cartoncino che inviterà a recarsi all’interno, dove l’Associazione Donna chiama Donna sarà presente con un’offerta di primule e distribuzione di materiale informativo.
Il cartoncino comunicherà inoltre l’inaugurazione, prevista per il 15 Marzo alle 18.30, dell’installazione LIBERA, che abiterà la Loggia del Capitaniato fino al 24 Marzo. L’opera sarà visibile h24 dalle cancellate.
L’installazione pubblica, a cura di Maria Rosa Sossai, traspone visivamente la lotta che le vittime di rapporti violenti affrontano per lungo tempo, rendendo loro omaggio in una forma simbolica ed immersiva.
Il lavoro è parte del progetto #Lasciamiandare, nel quale l’artista ha indagato in prima persona ciò che quotidianamente affronta chi vive una relazione tossica e disfunzionale.
#lasciamiandare racconta attraverso installazioni e videoperformances il percorso emotivo che dalla presa di coscienza di un rapporto tossico conduce alla progressiva riconquista del proprio giudizio, della corretta prospettiva di sé e del mondo ed infine alla liberazione da tale relazione.
Partendo da un’esperienza personale, il progetto si articola quindi in un corpus di opere che hanno come tema le dinamiche psicologiche emblematiche della dipendenza affettiva.
Iniziato nel 2021, il progetto è stato ospitato a Capri, Napoli, Caldogno, Lecce e Taranto, in ogni tappa con allestimenti site-specific, pensati come esperienze immersive, per sottolineare i diversi momenti del percorso di uscita dal vincolo violento, in vista della riconquista del proprio equilibrio e della propria libertà.
LIBERA illustra un passaggio importante di tale cammino, ovvero l’incontro della vittima con le realtà e con le persone che aiutano chi cerca di superare il trauma. È infatti fondamentale un’azione di supporto e di sostegno a chi si trova in una condizione di isolamento e spaesamento.
LIBERA è anche testimonianza, tramite l’audio realizzato unendo le voci distorte ma in parte distinguibili delle donne seguite dai centri antiviolenza.
Protagonista dell’opera è un oggetto semplice e familiare, un palloncino rosso, simbolo di nuovi significati, la cui esistenza è possibile grazie all’alito vitale di chi lo gonfia. Ugualmente chi vive imprigionato in un rapporto violento può sopravvivere solo usando il proprio fiato, parlandone e chiedendo aiuto; grazie alla sua leggerezza, il palloncino tende a volare in alto, così come l’effetto di un sentimento di amore e di una relazione sana.
Ogni palloncino rappresenta una vittima e il suo rimbalzare leggero richiama l’altalenante percorso emotivo che le vittime di violenza sperimentano e attraversano nel percorso di liberazione.
Il gran numero di palloncini che compongono l’opera riporta sia l’ampiezza del fenomeno della violenza di genere sia il sentimento di comunanza tra le vittime, perché solo stando insieme è possibile superare le singole dolorose esperienze, come insegnano le operatrici di Donna chiama Donna.
L’installazione sarà collocata all’interno della Loggia del Capitaniato e sarà visibile dall’esterno 24 ore su 24 dall’inaugurazione, prevista per il 15 Marzo prossimo, fino al giorno 24 Marzo compreso.
C’è bisogno del sostegno di tutti
Monica Marioni
Con il patrocinio del Comune di Vicenza
DONA QUI
Attraverso questo QR code è possibile raggiungere le istruzioni per donare a favore del centro antiviolenza di Vicenza Donna chiama Donna, costantemente impegnato nel sostegno tangibile alle vittime di violenza.